Sabato, 14 Marzo 2015 10:07

La moringa: cos'è e a cosa serve

Bentrovati nel nostro spazio dedicato alle curiosità naturali, ai rimedi e alle informazioni utili su come utilizzarli. In questo articolo trattiamo una pianta particolare, altro dono della natura, dalle interessanti proprietà: la moringa. L'articolo è abbastanza lungo perchè tratta l'argomento a 360°: che cos'è la moringa, per cosa si utilizza, la composizione, come coltivarla, le controindicazioni e così via. L'articolo è stato scritto da Daniela Bortolotti, dal sito Salute e Benessere. Pronti? Si parte!

 

Pianta di moringa

 

Che cosa è la moringa?

La moringa è una pianta originaria delle zone sub-himalayane dell’India, Pakistan, Bangladesh e Afghanistan, si trova anche ai Tropici. Le sue foglie, corteccia, fiori, frutti, semi e radici sono usati per produrre dei medicinali. La moringa è utilizzata per curare l’anemia, l’artrite e altri dolori articolari (ad esempio i reumatismi), ma anche contro: asma, cancro, stipsi, diabete, diarrea, epilessia, mal di stomaco, ulcere intestinali; spasmi intestinali, mal di testa, patologie cardiache, problemi di pressione alta, calcoli renali, ritenzione idrica, disturbi della tiroide, infezioni fungine, virali, parassitarie e batteriche. La moringa oleifera è la specie più coltivata della moringa, che è l’unico genere della famiglia delle moringaceae. Si tratta di una pianta dalla rapida crescita, resistente alla siccità. La classificazione scientifica di questa pianta è la seguente:

Ordine: Brassicales;
Famiglia: moringaceae;
Genere: moringa;
Specie: moringa oleifera;

 

Etimologia della pralora "moringa"

Il nome moringa deriva dalla parola Tamil “murungai”. Conosciuta in tutto il mondo anche come: Albero del Rafano, Moringa Guilandina, Moringa Hyperanthera, Moringa Vahl Pterygosperma, Baccello di Moringa, Arango, Árbol de las Perlas, Behen, Ben Ailé, Albero delle noci Ben, Ben oleifera, Benzolive, Canéficier de l’Inde, Chinto Borrego, Albero Clarifier, Albero Drumstick, Albero Horseradish, Horseradish Indiano, Jacinto, Albero Kelor, Malunggay, Marango, Mlonge, Moringa pterygosperma, Moringe de Ceylan, Mulangay, Murungakai, Narango, Nebeday, Paraíso Blanco, Perla de la India, Pois Quénique, Sahjna, Saijan, Saijhan, Sajna, San Jacinto, Shagara al Rauwaq, Shigru e Terebinto.


Gli usi

La moringa è anche usata per ridurre il gonfiore, aumentare il desiderio sessuale (possiede difatti proprietà afrodisiache), rafforzare il sistema immunitario e aumentare la produzione di latte nelle donne che hanno appena partorito. Alcune persone lo usano come integratore. Ma non solo: la moringa è talvolta applicata direttamente sulla pelle come un anti-germi o come astringente, inoltre viene spalmata localmente per il trattamento di ascessi, piede d’atleta, forfora, malattie gengivali (come le gengiviti), morsi di serpente, verruche e ferite in generale. L’olio di semi di moringa viene utilizzato in alimenti, profumi e prodotti per la cura dei capelli, ma anche come lubrificante per le auto e, soprattutto, la moringa è un’importante fonte di cibo in alcune parti del mondo perché può essere coltivata a buon mercato e facilmente, le sue foglie sono ricche di vitamine e minerali dopo l’essiccazione: la moringa viene utilizzata in India e in Africa da chi si occupa dei programmi di alimentazione per combattere la malnutrizione. I frutti dei baccelli ancora verdi vengono preparati in modo simile ai fagioli, mentre i semi vengono rimossi dai baccelli più maturi e cotti come piselli, oppure arrostiti. Le foglie possono essere cotte e utilizzate in cucina come gli spinaci, ma anche in versione essiccata e polverizzata si possono usare come condimento. La moringa è una pianta estremamente generosa perché anche ciò che resta dei semi dopo l’estrazione dell’olio, è utile come fertilizzante e serve anche per purificare l’acqua, ovvero per rimuovere il sale dall’acqua di mare.


Le proprietà della moringa

La moringa contiene proteine, vitamine e minerali e funziona come un antiossidante, ovvero si occupa di proteggere le cellule da eventuali danni. Di seguito le indicazioni terapeutiche:

Per aiutare a contrastare l’asma. Da un primo studio emerge che, assumere 3 grammi di moringa due volte al giorno per tre settimane, può aiutare con la riduzione dei sintomi di asma e con la gravità degli attacchi di asma negli adulti.
Per aumentare la produzione di latte materno. Dai primi dati disponibili sembra che l’assunzione di 250 mg di un integratore a base di moringa specifico (Natalac) due volte al giorno dopo il parto sia in grado di aumentare la produzione di latte materno.

Per tutte le seguenti patologie sono necessari invece ulteriori studi, per valutare l’effettiva efficacia dell’uso della moringa.

1. Anemia.
2. Artrite.
3. Cancro.
4. Stipsi.
5. Controllo delle nascite.
6. Diabete.
7. Diarrea.
8. Epilessia.
9. Mal di stomaco e gastrite.
10. Stomaco e ulcere intestinali.
11. Mal di testa.
12. Patologie cardiache.
13. Alta pressione sanguigna.
14. Calcoli renali.
15. Gonfiore (causato da infiammazione).
16. Disturbi della tiroide.
17. Infezioni.
18. Integratore alimentare e per stimolare le difese immunitarie.
19. Afrodisiaco.
20. Altre condizioni.

Idem per quelle che richiedono uso topico e ad applicazione diretta sulla pelle:

1. Piede d’atleta.
2. Forfora.
3. Verruche.
4. Infezioni della pelle.
5. Morsi di serpente.
6. Gengivite.
7. Altre condizioni.

 

Alcune piante di moringa

 

La pianta di moringa

La moringa oleifera è un albero sempreverde, a rapida crescita e a foglie decidue. Può raggiungere un’altezza di 10-12 m e il tronco può raggiungere un diametro di 45 cm. La corteccia è di colore grigio-biancastro ed è circondata da sughero. I giovani germogli hanno un colore violaceo o bianco-verdastro somigliante ad una corteccia un po’ pelosa. L’albero ha rami fragili e fronde cadenti, il fogliame ha un aspetto piumato. I fiori sono profumati e sono formati da cinque petali sottilmente venati bianco-giallastri. I fiori sono lunghi circa 1-1,5 cm e 2 cm di larghezza, crescono su esili steli a grappoli che hanno una lunghezza di 10-25 cm. La fioritura inizia entro i primi sei mesi dopo la semina. Nelle regioni fresche, la fioritura si verifica solo una volta l’anno, tra aprile e giugno. Nelle regioni dove è più costante la temperatura e con precipitazioni costanti, la fioritura può avvenire due volte o anche tutto l’anno. Il frutto è appeso, assomiglia ad una capsula di 20-45 cm colore marrone scuro, con semi tondi del diametro di circa 1 cm. I semi sono di colore biancastro simile a fogli di carta e vengono dispersi dal vento e dall’acqua. Nella coltivazione, si taglia l’albero ogni anno a 1-2 metri di altezza, per farlo ricrescere e in modo che i baccelli e le foglie rimangano a portata di mano.

 

Coltivazione

L’albero di moringa viene coltivato soprattutto nelle aree semiaride, tropicali e subtropicali, corrispondenti alla classificazione statunitense zone 9 e 10. Cresce meglio in terra secca e sabbiosa e tollera i terreni poveri, comprese le zone costiere. Come per tutte le piante, dalla coltivazione ottimale dipende la produzione e solo il giusto ambiente le permette di prosperare. La moringa ama stare al sole e necessita di caldo, quindi non tollera alcun tipo di gelo; particolarmente adatta per le regioni secche, può essere coltivata con l’acqua piovana senza ricorrere a costose tecniche di irrigazione.

 

Riassumendo:

– Cresce meglio in zona tropicale o sub-tropicale;
– Altitudine da 0-2000 metri;
– Piovosità da 250 – 2000 mm;
– Irrigazione necessaria se la pioggia è inferiore a 800 millimetri;
– Tipo di terreno: argilloso, sabbioso o sabbioso-limoso;
– PH del terreno: da 5-9;

 

Zona di produzione

A partire dal 2010 si coltiva anche alle isole Hawaii per la distribuzione commerciale negli Stati Uniti (è tuttora nelle sue fasi iniziali). L’India è il più grande produttore di moringa, con una produzione annua compresa tra 1,1 e 1,3 milioni di tonnellate di frutti per una superficie produttiva di 380 km². Tra le sue zone, Andhra Pradesh conduce la classifica (156,65 km²), seguita da Karnataka (102,8 km²) e Tamil Nadu (74,08 km²), seguite da altre zone per un totale di altri 46,13 km². Tamil Nadu è stato il pioniere nella coltivazione di moringa, che veniva e viene tuttora coltivata nei giardini di casa e utilizzata come recinzione sia nel sud dell’India che nella Thailandia, dove è comunemente venduta nei mercati locali. Nelle Filippine, è coltivata per le sue foglie che vengono utilizzate per preparare ottime zuppe, ma la si può trovare anche a Taiwan, nel centro di ricerca nato per ridurre la povertà e la malnutrizione nei paesi in via di sviluppo attraverso il miglioramento della produzione e del consumo di verdure. Ad Haiti viene utilizzata come frangivento e per contribuire a ridurre l’erosione del suolo.

 

Dove cresce la moringa?

Praticamente in ogni area tropicale e subtropicale: Burkina Faso, Camerun, Ciad, Comore, Eritrea, Etiopia, Ghana, Kenya, Madagascar, Malawi, Mali, Mauritius, Mozambico, Nigeria, Senegal, Seychelles, Sierra Leone, Somalia, Sudan, Tanzania, Togo, Zambia, Zimbabwe, Bangladesh, Birmania, Cambogia, India, Indonesia, Laos, Malesia, Nepal, Pakistan, Filippine, Sri Lanka, Taiwan, Timor-Leste, Thailandia, Vietnam, Yemen, Barbados, Belize, Brasile, Isole Cayman, Colombia, Costa Rica, Cuba, Repubblica Dominicana, Haiti, Antille Olandesi, El Salvador, Guyana francese, Guadalupe, Guatemala, Haiti, Honduras, Messico, Nicaragua, Panama, Puerto Rico, San Salvador, Suriname, Trinidad, Venezuela, Giamaica, Isole Fiji, Guam e Palau.

 

I luoghi della moringa

 

La coltivazione della pianta di moringa

La moringa può essere coltivata come pianta annuale o perenne. Nel primo anno di tutti i baccelli sono commestibili, mentre negli anni successivi i baccelli diventano amari e quindi non più commestibili: per questo motivo, spesso la pianta è coltivata commercialmente solo una volta l’anno.

 

Preparazione del terreno, semina e raccolta

Nelle aree tropicali l’erosione del suolo è un problema importante, pertanto il trattamento del terreno deve essere il meno impattante possibile: l’aratura è necessaria solo per le piantagioni ad alte densità mentre, bassa densità, si preferisce scavare buche (da 30 a 50 cm di profondità, larghe da 20 a 40 cm) e riempirle con il terreno, ciò garantisce la penetrazione di un buon sistema di radici senza causare troppa erosione del terreno. Le piante di moringa possono essere propagate da seme o da talea. La semina diretta è possibile perché il tasso di germinazione della moringa oleifera è alto: già dopo 12 giorni il tasso di germinazione è di circa l’85%. La produzione in semenzaio è invece molto lenta, ma a volte queste tecniche possono essere migliori perché proteggono la pianta da insetti e altri parassiti. Anche le talee (di 1 metro di lunghezza e di un diametro di almeno 4 cm) possono essere utilizzate e almeno un terzo del taglio deve essere sepolto nel terreno, preferibilmente da giugno ad agosto.

– Piantagione intensiva: spaziatura di 15 x 15 cm o 20 x 10 cm, con linee di semina distanziate ogni 4 metri (per facilitare la gestione delle piantagioni e la raccolta).

– Piantagione semi-intensiva: le piante sono distanziate da 50 cm a 1 m di distanza. Questo dà buoni risultati con minor manutenzione.

– Piantagione agro-forestale: la distanza tra le file di moringa è di solito tra i 2-4 metri.

Poiché la moringa è coltivata e utilizzata in modi diversi, esistono diversi tipi di piantagione: gli obiettivi di una coltivazione annuale o di una pianta perenne sono ovviamente diversi. La costante resa dei frutti è un importante obiettivo di allevamento per la coltivazione commerciale, ma in posizioni meno favorevoli, anche la coltivazione perenne ha grandi vantaggi. L’erosione è molto inferiore e si può scegliere di crescerla in piantagione agroforestale. La regola di base è che i diversi obiettivi di coltivazione determinano una diversa selezione: la moringa oleifera può essere coltivata per le sue foglie, i suoi baccelli e i suoi noccioli e i rendimenti variano molto, a seconda della stagione, della varietà, della fertilizzazione e dell’irrigazione. I rendimenti migliori si hanno con il clima caldo, asciutto, con un po’ di fertilizzante di irrigazione. L’albero di moringa non è generalmente influenzato da gravi malattie, nelle sue piantagioni autoctone o introdotte, anche se in alcuni paesi (come in India) ci sono diversi insetti che possono minacciare la qualità delle foglie e dei rami, tra cui vari bruchi come quello mangia-corteccia, il bruco peloso o il bruco della foglia verde, ma anche altri agenti dannosi come afidi, trivellatori e mosche della frutta e, in alcune regioni, anche le termiti: per questo la coltivazione deve essere costantemente controllata. La moringa si raccoglie ancora a mano, con coltello e falce. Quando la pianta viene cresciuta da talea, il primo raccolto può già avvenire dopo 6-8 mesi ma spesso i frutti non si presentano subito e il rendimento è generalmente basso (a volte anche per i primi anni). A regime, la pianta produce circa 300 frutti, che crescono ulteriormente e si attestano intorno ai 400-500. Un albero particolarmente produttivo può arrivare fino a 1000 (circa 31 tonnellate all’anno su un ettaro di terreno), anche se la resa media è di 6 tonnellate per ettaro di sostanza fresca. La raccolta si differenzia fortemente tra la stagione delle piogge e la stagione secca (differenza da 1.120 kg/ha e 690 kg/ha per ogni raccolto). Una stima per la resa di olio della pianta di moringa è di 250 litri per ettaro. L’olio può essere utilizzato come integratore alimentare, come base dei cosmetici e dei prodotti per capelli e per la pelle.


Informazioni nutrizionali della pianta di moringa

Una foglia di moringa oleifera, cruda, ha i seguenti valori nutrizionali (per 100 g). Le percentuali sono approssimate basandosi sui consigli dell’USDA database (Stati Uniti), dosaggio riferito a soggetti adulti.

Energia 64 kcal (270 kJ)
Carboidrati 8.28 g
Fibra 2.0 g
Grasso 1.40 g
Proteina 9.40 g
Acqua 78.66 g
Vitamina A equiv. 378 mg (47%)
Tiamina (vit. B1) 0,257 mg (22%)
Riboflavina (Vit. B2) 0.660 mg (55%)
Niacina (Vit. B3) 2,220 mg (15%)
Acido pantotenico (Vit. B5) 0.125 mg (3%)
Vitamina B6 1.200 mg (92%)
Folati (Vit. B9) 40 mg (10%)
Vitamina C 51.7 mg (62%)
Calcio 185 mg (19%)
Ferro 4.00 mg (31%)
Magnesio 147 mg (41%)
Manganese 0.36 mg (17%)
Fosforo 112 mg (16%)
Potassio 337 mg (7%)
Sodio 9 mg (1%)
Zinco 0,6 mg (6%)


Un baccello di moringa oleifera, crudo, ha i seguenti valori nutrizionali (per 100 g). Le percentuali sono approssimate basandosi sui consigli dell’USDA database (Stati Uniti), dosaggio riferito a soggetti adulti.

Energia 37 kcal (150 kJ)
Carboidrati 8.53 g
Fibra 3.2 g
Grasso 0.20 g
Proteina 2.10 g
Acqua 88.20 g
Vitamina A equiv. 4 mg (1%)
Tiamina (vit. B1) 0,0530 mg (5%)
Riboflavina (Vit. B2) 0,074 mg (6%)
Niacina (Vit. B3) 0,620 mg (4%)
Acido pantotenico (Vit. B5) 0,794 mg (16%)
Vitamina B6 0.120 mg (9%)
Folati (Vit. B9) 44 mg (11%)
Vitamina C 141.0 mg (170%)
Calcio 30 mg (3%)
Ferro 0,36 mg (3%)
Magnesio 45 mg (13%)
Manganese 0,259 mg (12%)
Fosforo 50 mg (7%)
Potassio 461 mg (10%)
Sodio 42 mg (3%)
Zinco 0.45 mg (5%)


Molte parti della pianta di moringa sono commestibili e gli usi, come cibo, variano ampiamente:

– i baccelli non ancora maturi dei semi, in Asia e Africa;
– le foglie, in Cambogia, Filippine, India del Sud, Sri Lanka e Africa;
– i semi maturi;
– l’olio ricavato dalla spremitura dei semi maturi;
– le radici.

In alcune regioni, i baccelli sono più comunemente consumati, mentre in altre le foglie sono la parte più utilizzata. I fiori sono commestibili quando cotti e si dice che il loro gusto assomigli a quello dei funghi. Altre parti come: corteccia, linfa, radici, foglie, semi, olio e fiori sono utilizzati nella medicina tradizionale in diversi paesi. In Giamaica, la linfa viene utilizzata per produrre un colorante naturale blu. Le foglie sono la parte più nutriente della pianta, in quanto ricche di vitamine del gruppo B, vitamina C, pro vitamina A (come il beta-carotene), vitamina K, manganese e proteine, tra gli altri nutrienti essenziali. Rispetto ad alimenti comuni particolarmente ricchi di questi elementi (riferiti a 100 g di peso da fresco), le foglie di moringa cotte sono fonti maggiori di queste stesse sostanze nutrienti. Osservate le differenze:

Elementi nutritivi                   Alimento comune        Valori       Foglie di moringa (valori)
Vitamina A (beta-carotene)      Carota                       8.3 mg     17.6 mg
Calcio                                  Latte                         300 mg    2185 mg
Potassio                               Banana                      358 mg    1236 mg
Proteine                               Yogurt                       8 g          29.4 g
Vitamina C                            Arancio                      53 mg      52 mg


– Le foglie di moringa possono essere cotte e utilizzate come si userebbero i normali spinaci; oltre ad essere utilizzate fresche, sempre come loro sostituto, vengono comunemente essiccate, frantumate e ridotte in una polvere utilizzata in zuppe e salse. Ma fate attenzione: come con la maggior parte degli alimenti, la moringa perde una parte del valore nutrizionale se viene riscaldata ad una temperatura superiore a 60° C.

– I baccelli non ancora maturi, sono comunemente consumati in Asia meridionale e vengono bolliti assieme al curry fino a quando diventano morbidi. Anche il seme viene bollito e rimane particolarmente ricco di vitamina C, che di solito diminuisce in cottura. Inoltre, sono anche una buona fonte di fibra alimentare, potassio, magnesio e manganese.

– I semi, rimossi dai baccelli maturi, vengono consumati come si cucinano i piselli oppure arrostiti, e contengono alti livelli di vitamina C, moderate quantità di vitamine del gruppo B e sali minerali.

– Dai semi maturi si ricava un 38-40% di olio commestibile ricco di un’alta concentrazione di acido behenico. L’olio raffinato è di colore chiaro e inodore, che difficilmente diventa rancido. La buccia del seme, dopo l’estrazione dell’olio, può essere utilizzata come fertilizzante o come agente per purificare l’acqua. L’olio di semi di moringa può essere usato anche come biocarburante.

– Le radici vengono triturate e utilizzate come condimento, allo stesso modo di come si usa il rafano; tuttavia, contengono un alcaloide che ha potenziali proprietà paralizzanti del sistema nervoso, quindi ci sentiamo di sconsigliarla.

 

L’uso della moringa nella lotta alla malnutrizione

I prodotti delle piante di moringa vengono utilizzati per combattere la malnutrizione, soprattutto tra i neonati e le madri in fase di allattamento: alcune organizzazioni non governative, in particolare Tree for Life International, The Christian and Missionary Alliance e Church World Service, nei partenariati volontari per l’Africa occidentale e per i Tropici, hanno sostenuto l’uso dei prodotti derivati dalla pianta di moringa, poiché “le sue proprietà nutrizionali sono ormai così note che ci sono ormai pochi dubbi sul beneficio per la salute in situazioni in cui la fame è un grave problema” come ha dichiarato recentemente uno dei loro portavoce.

La pianta di moringa è particolarmente utile come fonte di cibo nei tropici perché l’albero è in piena foglia al termine della stagione secca, quando gli altri alimenti sono generalmente scarsi.

 

L’uso della moringa in cucina

La pianta di moringa ha numerose applicazioni in cucina, in ogni paese: può essere addirittura conservata ed esportata. In Bangladesh viene usata per un’ampia varietà di piatti a base di curry, mescolandola con noce di cocco, semi di papavero e senape, facendola bollire fino a quando i baccelli diventano leggermente morbidi e vengono consumati direttamente senza alcun ulteriore elaborazione o cottura. È inoltre utilizzata in molti piatti tipici: sambars, kormas e dals, ma viene anche usata per insaporire cotolette e altre ricette. I semi dei baccelli maturi vengono utilizzati per preparare delle minestre, mentre le foglie più giovani possono essere o fritte assieme ai gamberi o aggiunte come condimento nella zuppa di pesce. Ci sono diversi piatti tradizionali della Cambogia a base di foglie dell’albero di moringa, dai nomi esotici e strani come daum m’rum e korko (zuppa di verdure miste). Poiché si tratta di uno degli ortaggi preferiti dai cambogiani, tradizionalmente si coltivano alberi di moringa vicino alle case. I baccelli vengono anche usati per produrre curry agrodolce o, in altre zone, un curry piccante. Le foglie, tritate finemente, sono utilizzate anche come contorno per piatti di verdure e insalate, al posto del coriandolo, ma possono essere anche fritte e mescolate con le patatine e il tonno (piatto delle Maldive), cipolle e peperoncini secchi. In un’altra zona delle Maldive, serve a preparare una zuppa con riso, che viene consumata soprattutto a colazione durante il mese del Ramadan. Nella regione indiana del Punjab, i suoi fiori vengono prima separati dallo stelo, poi bolliti, schiacciati e cotti; i baccelli verdi, le foglie e i fiori sono utilizzati anche in svariati piatti thailandesi, come curry, fritture, zuppe, frittate e insalate. Uno dei piatti più tradizionali è il curry thailandese preparato coi baccelli di moringa e pesce. Nelle Filippine, le foglie di moringa sono comunemente aggiunte al brodo come semplice zuppa, ma possono essere utilizzate anche come ingrediente in alcuni piatti tipici, come la tinola, un piatto a base di pollo con brodo, foglie di moringa, e papaya. Le foglie possono anche essere trattate con olio di oliva e sale per una salsa simile al pesto, che è diventata popolare nella cucina di questo paese. Il succo di moringa può essere miscelato con succo di limone, per preparare ghiaccioli o bevande fredde e forse risulta più appetibile per coloro che non amano le verdure. Nel 2007, il senatore filippino Loren Legarda ha promosso una campagna per la divulgazione dell’uso della pianta di moringa e ha chiesto al Governo di rendere la moringa una delle sue colture prioritarie, citando uno studio/rapporto della Plant Industry sul suo contenuto nutrizionale.


La ricerca sui benefici della pianta di moringa

La moringa ha dimostrato una gamma di potenziali effetti medicinali negli esperimenti di laboratorio, ma non ci sono ancora prove a sostegno del suo utilizzo nelle persone, tranne qualche iniziale evidenza che suggerisce il suo effetto limitato sul profilo lipidico; gli estratti di moringa sono utilizzati in alcunei sistemi di filtrazione dell’acqua meno evoluti. Nei paesi in via di sviluppo, la moringa ha un certo potenziale per migliorare la nutrizione, la sicurezza alimentare, lo sviluppo rurale e anche a sostenere l’allevamento, come foraggio per il bestiame; nonché come liquido micronutriente, naturale antielmintico e un possibile adiuvante. La moringa è utilizzata nella medicina popolare ayurvedica, nelle Filippine: si ritiene che le foglie siano in grado di influenzare la pressione sanguigna e i livelli di glucosio. In Africa, Indonesia e Filippine, le foglie di moringa vengono somministrate alle madri che allattano, nella convinzione che aumentino la montata lattea.


Come assumere i prodotti derivati dalla moringa

Alcuni consigli pratici su come introdurre la moringa alla vostra dieta:

Quanta se ne può assumere?

Iniziate con mezzo cucchiaino al giorno per 3-5 giorni, preferibilmente con la colazione e sempre a stomaco pieno: la moringa in polvere è forte e potreste avere effetti collaterali se assunta in dosi eccessive.

Dopo 3-5 giorni

Potete aumentare l’assunzione. 1 cucchiaino al giorno totale è sufficiente per una persona sana. Se vi state riprendendo da una malattia o soffrite di qualche malattia cronica che colpisce fisicamente, due cucchiaini al giorno può essere la dose migliore, ma se il vostro stomaco è in difficoltà perché deve far fronte anche ai farmaci, è meglio non sovraccaricarlo. Se siete sani e fisicamente molto attivi, tre cucchiaini al giorno possono aiutarvi, soprattutto se fate body building, in caso contrario possono essere eccessivi.

Dopo 2 settimane

Si consiglia di assumere la moringa ascoltando principalmente l’esigenza del corpo. Noterete se il dosaggio è troppo alto: basterà prenderne di meno o saltare un giorno o due. Il vostro corpo è l’unico a conoscere esattamente le proprie esigenze. Dopo due settimane di uso regolare si può cominciare a fare qualche cambiamento sulle dosi. Ricordate, non è possibile forzare i processi del corpo, quindi non esagerate e ricordatevi di prenderla regolarmente come parte della vostra dieta in modo regolare, per ottenere i benefici per cui è nota questa pianta.

Quando assumere la moringa

Alcuni ne assumono un solo cucchiaino al giorno al mattino con la colazione. Coloro che la prendono dopo pranzo, di solito lo fanno per garantire l’assunzione a stomaco pieno, mentre c’è chi sceglie di assumerla la sera, per migliorare la digestione e il sonno, quindi la assumono assieme alla cena. Decidete che cosa funzioni meglio per voi e stabilite un regime di tre giorni in cui la assumerete in un momento specifico: il risultato vi dirà quale è la scelta migliore per voi, al momento. Inoltre, non tutti la assumono su base quotidiana. Alcuni ne prendono un po’ il primo giorno, poi uno o due cucchiaini ogni secondo o terzo giorno. Ricordate che la moringa fa bene a tutto il corpo, non limitatevi quindi ad assumerla soltanto per via orale (usi topici al punto nr. 2 del presente articolo).

Rischi per la salute

Come tutti gli alimenti di colore verde scuro, ad esempio gli spinaci, la moringa tende ad addensare il sangue: se state assumendo farmaci che fluidificano il sangue o siete in stato di gravidanza, consultate il vostro medico prima di assumerla.

 

Ricette a base di moringa

Per la prima colazione

Prendete un succo di frutta del vostro gusto preferito e aggiungete della polvere di moringa, con un po’ di miele per mascherarne il gusto. Potrete aggiungerne anche mezzo cucchiaino ai vostri cereali o all’avena.

Insalata

Cospargete una piccola dose di moringa in polvere sopra la vostra insalata: non noterete il gusto, ma il vostro corpo noterà i benefici.

A crudo sulle portate principali

Cospargete della polvere di moringa sui vostri piatti tradizionali appena prima di servirli: abbiate solo l’accortezza di non cuocerla, perché diminuisce il suo valore nutrizionale.

Frullati

Preparate un frullato del vostro gusto preferito e aggiungete della polvere di moringa, assieme a limone e miele (anche datteri, se vi piacciono). Mezzo cucchiaino non si farà notare per il gusto, ma solo per quanto vi farà sentire bene. Se preferite preparare un frullato di frutta e verdura di colore verde, potete aggiungerne addirittura un cucchiaino intero: se il gusto non vi piace, diminuite la quantità diluendolo con altro frullato: visti i benefici dell’assunzione regolare di moringa, val bene un tentativo!

Tè sudafricano con moringa

È possibile aggiungere la polvere di moringa all’acqua calda per preparare un tè. Ovviamente sarà necessario filtrarlo. Ricordatevi di non fare bollire la moringa, ma di aggiungerla a una pentola di acqua pre-bollita e lasciare fermentare per 3-5 minuti. Questo tè contiene un po’ meno nutrienti rispetto alla polvere.

 

Cosa fare e cosa non fare con la polvere di moringa

- Non cuocete la polvere di moringa. Sopra i 60° i minerali sopravvivono, ma molti fito-nutrienti, tra cui le vitamine, si indeboliscono.
- Non assumetene troppa e troppo presto: sconsigliamo di iniziare un trattamento assumendo la moringa a stomaco vuoto!
- La moringa è un lassativo naturale: in principio assumetene da 1 a 2 cucchiaini, ma sempre a stomaco pieno.
- Preferite la polvere essiccata, perché la moringa fermenta in pochissimo tempo: di certo potrete riciclarla come compost, ma è un po’ troppo costosa come abitudine.
- Tenete la polvere di moringa lontana dai raggi del sole.
- Assumetela regolarmente: la moringa è un alimento, non un medicinale. Funziona meglio se usata a scopo preventivo.

 

Effetti collaterali e sicurezza

La moringa è quasi certamente sicura se assunta per via orale e utilizzata in modo appropriato. Le foglie, frutti e semi possono essere sicuri se consumati come cibo. Tuttavia, è importante evitare di mangiare la radice e i suoi estratti poiché queste parti della pianta possono contenere una sostanza tossica che può causare paralisi e morte. La moringa è sicura se assunta in dosi fino a 6 grammi al giorno per un massimo di 3 settimane e non ci sono abbastanza informazioni per sapere se la moringa è sicura anche se usata in quantità medicinali. Moringa controindicazioni

Speciali precauzioni e avvertenze

Gravidanza e allattamento: è probabilmente pericoloso usare radice, corteccia o fiori di moringa in gravidanza e allattamento. I componenti chimici contenuti possono contribuire a contrarre l’utero e questo potrebbe causare un aborto spontaneo. Non ci sono abbastanza informazioni disponibili circa la sicurezza delle altre parti della moringa durante la gravidanza, pertanto per rimanere sul sicuro, evitatene l’uso.

La moringa è talvolta usata per aumentare la produzione di latte materno. Alcune ricerche suggeriscono che potrebbe essere efficace, però non ci sono ancora abbastanza informazioni sulla sicurezza per quanto riguarda il lattante. Pertanto, è meglio evitarla se si sta allattando.

Interazioni

Al momento non ci sono informazioni su eventuali interazioni.

Dosaggio

La dose appropriata di moringa dipende da diversi fattori quali l’età dell’utente, la salute, e diverse altre condizioni. In questo momento non ci sono dati scientifici sufficienti per stabilire una gamma appropriata di dosi per moringa. Tenete a mente che i prodotti naturali non sono sempre necessariamente sicuri e dosaggi possono essere importanti. Assicurati di seguire le indicazioni rilevanti sulle etichette dei prodotti e consultare il farmacista o medico o altro sanitario prima di utilizzare.

Gli effetti collaterali sono rari e indicano tipicamente un dosaggio sbagliato. In primo luogo… rallentate! La moringa è un cibo potente: date al vostro corpo il tempo necessario per adattarsi e otterrete i benefici. Non potete chiedere al vostro corpo di assumerne troppa prima del tempo.

Fate molta attenzione a questi segnali:

- Nausea: se la moringa vi fa venire la nausea ne state prendendo troppa… abbassate il vostro apporto, o suddividete l’assunzione nei tre pasti. Bastano tre giorni.

- Effetto lassativo o mal di pancia: la moringa è molto potente. La persona media può assumere 2-3 cucchiaini a stomaco vuoto con acqua per un’azione rapida da lassativo naturale. Ricordate però che le persone sono tutte differenti e quindi altrettanto differente sarà l’impatto su ogni individuo. Molti la usano per mantenere l’intestino regolare e ciò non comporta assunzione a stomaco vuoto. Se però sentite che vi fa male la pancia, dovete ridurre il dosaggio o assumerla a stomaco pieno.

- Bruciore di stomaco: se si assume con acqua, o qualsiasi altro liquido troppo poco denso, la moringa può causare una sensazione di bruciore: se vi accade, assumetela mescolandola a qualcosa di più consistente, o prendetela a stomaco pieno.

Infine, come tutti gli alimenti di colore verde, vi ricordiamo nuovamente che la moringa addensa il sangue e quindi fate molta attenzione se state assumendo farmaci che lo fluidificano (parlarne con il proprio medico è sempre la soluzione migliore, prima di cominciare ad assumerla).


Polvere di moringa

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