La professoressa Zoubida Charrouf, docente del Laboratorio di Chimica Vegetale e di Sintesi Organica e Bio-Organica alla Facoltà di Scienze dell’Università Mohammed V di Rabat, è stata colei che con le sue prove cliniche e testimonianze scientifiche ha rilanciato l'uso e la produzione di olio di argan puro, per lungo tempo trascurati. Il suo impegno è stato talmente importante che rese possibile la diffusione della conoscenza e dell'apprezzamento di questo prodotto sia nel suo paese che fuori. Nel 1995 elaborò e presentò alle autorità locali un progetto finalizzato allo sviluppo e alla promozione dell’olio di Argan, alla salvaguardia della foresta e al miglioramento della condizione della donna rurale marocchina. Fondò una cooperativa a Tamanar. La cooperativa si avvale di altre due illustri professioniste: Khadija Ghalimi (con studi commerciali e di marketing) e Amina Idalkadi (con specializzazione in informatica e corsi di marketing e gestione aziendale in Israele), oggi rispettivamente direttrice e presidente della cooperativa che produce olio di Argan, considerato una vera delizia gastronomica, estraendolo dai semi contenuti nel nocciolo del frutto dell’albero. La caparbietà di Zoubida Charrouf la portò a riuscire ad avere il sostegno nella sua opera da parte dell’Ambasciata e del Consolato della Gran Bretagna e il “Comité d’entraide internazionale” che finanziarono l’acquisto delle attrezzature necessarie. La prima sede della cooperativa fu a Tamanar e le altre due a Tizdi e Mesti. La peculiarità delle cooperative è la sua gestione costituita di sole donne marocchine. Le pioniere erano 16, guidate da Khadija Ghalimi e Amina Idalkadi sino ad oggi che sono 47. Invece 120 donne sono quelle che operano a domicilio. La foresta dell’Argan (circa venti milioni di alberi) è pesantemente minacciata dal processo di desertificazione, dall’estrema siccità e dallo sfruttamento intensivo del patrimonio boschivo. Il governo sta cercando di risolvere questa drammatica situazione con programmi di rimboschimento e di protezione del patrimonio forestale. La coltivazione dell’Argan ha portato maggiori flussi di denaro alle famiglie povere del Marocco e ha reso più sensibili queste famiglie al problema della protezione degli alberi di argan.
Zoubida Charrouf e Slow food
ll percorso dei Presidi Slow Food in Marocco inizia nel 2001 quando Zoubida Charrouf segnala a Slow Food l'olio di argan, che allora era una produzione sconosciuta. Slow Food è un'associazione internazionale non profit impegnata a ridare valore al cibo, nel rispetto di chi produce, in armonia con ambiente ed ecosistemi, grazie ai saperi di cui sono custodi territori e tradizioni locali. Raccogliere i frutti, sgusciarli ed estrarre l’olio, fungono da occasioni sociali: le donne s’incontrano, frequentano dei corsi e imparano a leggere e scrivere. Il presidium ha anche un valore ambientale. L'UNESCO ha dichiarato quella zona una riserva della biosfera. L’industria dell’Argan aiuta a mantenere il bilancio della regione confinante con il Sahara e ferma la desertificazione. Le maggiori zone di produzione sono Taroudant, Essaouira, Tiznit, Souss-Massa-Draâ, Agadir e Chtouka-Ait Baha.
Premi e riconoscimenti
Nel 2011, Zoubida Charrouf fu candidata al premio Nobel per la Pace. Precedentemente, lei e le sue cooperative ottennero i seguenti riconoscimenti nazionali e internazionali:
2001 - Lo "Slow Food Award for Biodiversity", assegnato alla cooperativa di Tamanar Amal
2004 - Il "Premio Khmissa 2004", consegnatole da S.M. Mohammed VI, re del Marocco
2005 - Il "Trophée de la Solidarité" nel 2005 e, all'estero, il "Prix Fondation Sociétariat Banque Populaire du Sud-Ouest per la ricerca scientifica sull'argania e la donna rurale"
2008 - Il "Grand Prix International du Parmigiano Reggiano"
2010 - Il "Gran Premio del Marocco" per l’invenzione e per la ricerca in Scienze e Tecnologie
2011 - Il "Prize of the Islamic Development Bank for Women’s Contribution to Development" (premio della banca islamica dello sviluppo per il contributo delle donne allo sviluppo).